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giovedì 26 luglio 2012

La Crisi che stiamo soffrendo è materiale. Attacca senza pietà i sistemi di welfare, la costituzione materiale dei diritti sociali e i salari. Rigore. Austerità. Espressioni dalle quali derivano logiche meccaniche congiunte a processi di impoverimento economici e relazionali di una larghissima parte di individui. Ogni vincolo di solidarietà è messo sotto torchiatura dalle difficoltà della vita quotidiana. 

L'economia finanziaria avvelena i sistemi democratici rischiando di mandare in default le economie di interi paesi. In questi giorni, sotto i riflettori fluorescenti del grande spettacolo mediatico dei titoli di borsa, si trova la Spagna. Anch’essa vittima della bolla immobiliare e del debito privato alimentato da un credito congegnato non per sostenere l'economia reale, ma per alimentare i consumi oltre le possibilità reali del vincolo di bilancio soggettivo. Dentro questo scenario il parlamento catalano ha approvato un documento che chiede a Madrid una revisione profonda dei meccanismi di finanziamento della regione.
lunedì 23 luglio 2012

Asghar Farhadi
Per il cinema iraniano ho sempre avuto un debole. Quindi questa recensione non sarà oggettiva. Il lungometraggio in questione si intitola Una separazione del regista Asghar Farhadi. Tra i vari premi ottenuti da questa pellicola c'è da sottolineare l'Orso d'oro del 2011 al Festival internazionale del cinema di Berlino come miglior film, conquistando anche il Premio speciale della giuria dei lettori del Berliner Morgenpost e il Premio della Giuria Ecumenica. 

Primo particolare da mettere sul piatto della recensione: in tutte le scene l'imposizione del velo alle donne compare anche tra le mura domestiche.  In Iran tale precetto non si applica nella vita reale. Le donne sono obbligate ad indossare il copricapo solo nei luoghi pubblici e non per esempio nell’appartamento in cui vivono con la propria famiglia. Ma il cinema non è forse una grande finestra aperta sul mondo da cui tutti possono sbirciare? Per la Guardia rivoluzionaria il film diventa per tanto un luogo pubblico. La conseguenza? Velo sul set. Sempre.  
lunedì 16 luglio 2012

Ogni qual volta si parla di turismo in Sardegna il verbo (nel senso religioso del termine) destagionalizzare trova sempre riparo sicuro nelle orecchie di tutti noi. Tempi e modi per mettere in funzione progetti volti ad allungare la stagione turistica possono essere rintracciati a vari livelli: dalla tipologia di offerta legata ad un dato periodo fino alle politiche di pricing, il fascio di possibilità è esteso. 

Ma se la dimensione microeconomica del comparto turistico è importantissima, non si può non considerare altrettanto fondamentale anche quella macroeconomica. Particolarmente se si opera all'interno di un’economia altamente globalizzata, interconnessa e suscettibile di repentine modificazioni macro-strutturali.
mercoledì 11 luglio 2012

Morire di sete. Nel Mediterraneo. 54 persone sono morte disidratate mentre inseguivano il loro sogno di una vita migliore. Erano eritrei e somali. Venivano da terre in cui la guerra, la fame e l'Islam radicale la fanno da padroni. Sono partiti con un gommone dalla Libia, Repubblica islamica appena andata alle urne per eleggere la sua nuova Assemblea Nazionale. Questa terribile notizia è stata diffuda ieri dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). I processi democratici non fermano le migrazioni.

Diritto alla fuga, ovvero l'impulso alla libertà di poter cercare altrove condizioni di vita migliori di quelle del posto in cui si vive. Migrare, portando la propria soggettività in un altrove spesso mitizzato, è un comportamento che ha sempre caratterizzato la vita degli uomini. In ogni epoca e spazio. I migranti sono sicuramente figure paradigmatiche dell'epoca globale e post-moderna, ma non rappresentano un fenomeno riconducibile esclusivamente all'oggi.
lunedì 9 luglio 2012


Lo ammetto. Sono confuso. Negli ultimi giorni leggendo le dichiarazioni dei politici isolani sulla Spending review e sulla Vertenza entrate ho perso l'orientamento geopolitico. Non riesco più a capire chi è alleato con chi, chi sorregge o no il governo Monti votando questo o quel provvidemento. In ogni caso si litiga. E tanto. 

Le colpe tra partiti rimbalzano sui quotidiani sardi come se il governo del bocconiano Mister Antitrust fosse sostenuto da forze politiche aliene e contrastanti fra loro. E invece no. Polemici a Cagliari ma alleati a Roma: tutti a stringersi attorno al governo dei tecnici. Se davvero la commistione negativa tra Spending review e Vertenza entrate risulta fatale per il futuro della Sardegna, perché i rappresentanti sardi nel Parlamento italiano non fanno mancare la loro fiducia al governo Monti?
giovedì 5 luglio 2012

La stampa europea di stamattina ha dato grande risalto alla bocciatura da parte del Parlamento Europeo del trattato anticontraffazione ACTA. Il voto degli eurodeputati di cui 478 hanno votato contro, 39 a favore e 165 si sono astenuti è stato sospinto da una petizione firmata da 2,8 milioni di cittadini europei che chiedevano che tale accordo venisse disapprovato, in nome della libertà d'espressione, la ricerca e la privacy. Se l'ACTA, sostenuto da Stati Uniti Canada Australia Giappone Nuova Zelanda Messico e firmato da 22 paesi europei, fosse entrato in vigore avrebbe limitato di molto la libertà di azione in rete. Secondo Repubblica questi sarebbero i percoli percepiti da un’eventuale entrata in vigore di tale trattato:

Fornisce il potere ai detentori del diritto di autore di fare pressione su provider e intermediari per bloccare contenuti direttamente o raccogliere informazioni su sospetti pirati, senza un mandato del giudice. L'accordo incentiva infatti la collaborazione diretta tra mayor e provider scavalcando polizia e autorità giudiziaria, negando nei fatti il diritto a un processo equo e aprendo la porta a rischi rilevanti per la privacy del cittadino. Molto contestata è poi la segretezza con cui i vari attori hanno negoziato l'accordo scavalcando i parlamenti nazionali e le istituzioni comunitarie e internazionali. Le prime bozze del documento sono state rese pubbliche solo grazie a siti come Wikileaks e sono passati tre anni prima che i documenti fossero diffusi per vie ufficiali
lunedì 2 luglio 2012

Questa mattina nel corso dell'udienza a sezioni riunite che ha parificato il bilancio dell' amministrazione regionale il presidente della Corte dei Conti della Sardegna, Mario Scano, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Il credito maturato dalla Regione nei confronti dello Stato, al 31 dicembre 2011, ammonta a quasi un miliardo e mezzo di euro (esattamente 1.459.545.588,80) per le compartecipazioni al gettito tributario non ancora versate in tesoreria


Questo dato dovrebbe far riflettere molto sull'importanza del termine sovranità fiscale. Infatti la sua realizzazione in Sardegna presupporrebbe un potere di comando ultimo sull'organizzazione fiscale dell'Isola, in accordo naturalmente con il quadro comunitario europeo.