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lunedì 9 luglio 2012
Lo ammetto. Sono confuso. Negli ultimi giorni leggendo le
dichiarazioni dei politici isolani sulla Spending review e sulla Vertenza
entrate ho perso l'orientamento geopolitico. Non riesco più a capire chi è
alleato con chi, chi sorregge o no il governo Monti votando questo o quel
provvidemento. In ogni caso si litiga. E tanto.
Le colpe tra partiti rimbalzano
sui quotidiani sardi come se il governo del bocconiano Mister Antitrust fosse
sostenuto da forze politiche aliene e contrastanti fra loro. E invece no. Polemici
a Cagliari ma alleati a Roma: tutti a stringersi attorno al governo dei
tecnici. Se davvero la commistione negativa tra Spending review e Vertenza
entrate risulta fatale per il futuro della Sardegna, perché i rappresentanti sardi
nel Parlamento italiano non fanno mancare la loro fiducia al governo Monti?
Anche se solo simbolicamente, sarebbe un gesto importante utile a veicolare un
segnale rilevante, ovvero che la classe politica sarda è davvero unita quando
ci sono in ballo gli interessi della Sardegna. O sono più importanti gli
equilibri delle segreterie romane, come in fondo è sempre stato? Non sono uno
psicologo, ma in questa provinciale vicenda legata a litigi periferici da basso
impero, regna sovrana una schizzofrenia originata da una confusione fiscale.
Di fatto in Sardegna ci si accapiglia su di un
provvedimento redatto da un esecutivo sostenuto politicamente dalle case madri
degli stessi duellanti, che sui giornali di casa si scambiano accuse al
vetriolo. Misteri dell'Autonomia. Tutto questo mentre il turismo è letteralmente
crollato causa caro trasporti, l'emigrazione riprende massiccia, la
disoccupazione tocca livelli drammatici e la coesione sociale è una lontana reminiscenza
di bucolica memoria. Non so.
Probabilmente il tasso di litigiosità tende a diminuire
in maniera proporzionale man mano che si abbrevia la distanza da Roma. Potrebbe
essere questa un'invariante delle politica sarda. Ma non credo. La vera
invariante trova quiete dentro un'altra legge della fisica politica: gli
interessi della Sardegna tendono a sparire man mano che ci si avvicina alla
città eterna. Di casi a sostegno di questa tesi ne è purtroppo piena la memoria
di tutti noi.
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