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lunedì 11 giugno 2012


Geza Schoen. E' noto alle cronache mondane per essere un maestro dei profumi. Tra i suoi clienti si possono ascrivere Madonna e Lionel Messi. Recentemente il suo nome è stato riportato spesso sui media per via di una sua creazione olfattiva dal  nome "Paper Passion", ovvero la prima essenza al mondo che riproduce il profumo delle pagine dei libri. 

Fantastico sulle metropolitane di Shangai, Londra e New York straripanti di genti che sprofondano nel loro tablet per leggere il loro romanzo preferito, ma solo dopo averlo innaffiato con una goccia di Paper Passion in modo da ricreare un senso di materialità letteraria. La possibile sparizione futura della lettura - e letteratura - cartacea è un dibattito appassionante.

Il Premio Pulitzer 2012 è stato vinto per la prima da un giornale on line, l'Huffington Post, grazie al reportage “Beyond the Battlefield” di David Wood incentrato sul dramma dei militari mutilati in Iraq e Afghanistan. L'inventiva di Geza Schoen e l‘affermazione di David Wood sembrano contraddistinguere un passaggio storico rispetto al futuro della carta. Realizzare un'essenza che ricalchi il profumo del libro può essere inteso come una sperimentazione, da parte di un eclettico artista, utile a denudare i confini delle sue possibilità creative. 

Invece credo che questa sua opera sia un tentativo, ancora incosciente, di preservazione simile a quello che si fa con i semi delle piante i quali vengono archiviati per proteggere la biodiversità del pianeta. "Paper passion" un domani potrebbe essere il solo sistema per saggiare la sensazione di un qualcosa di estinto: il libro. Basteranno poche gocce per viaggiare nel tempo. Le librerie diverranno profumerie in cui sarà possibile acquistare diverse fragranze da collegare magari ad un download di un libro. 

Non mi preoccupa l’opportunità di poter leggere da fogli elettronici, anzi ritengo fondamentale il poter aver accesso alla cultura in modo orizzontale e libero. La mia paura è se un domani saremo costretti a sintetizzare gli odori dei cibi, delle piante e magari di noi stessi perché avremo un universo afono di umanità reale. Tutto sintetico. E forse anche un pò malinconico e con passioni artificiali.

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