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venerdì 23 novembre 2012
Fondo Sovrano: speciale veicolo di investimento pubblico
controllato direttamente da un dato governo, che viene utilizzato per investire
in strumenti finanziari e altre attività i surplus fiscali o le riserve di
valuta estera detenute di un dato paese. Grazie alla missione in Qatar di Ugo
Cappellacci, da qualche giorno questa parola è piombata come un asteroide nel
discorso pubblico isolano.
Difatti la Sardegna è entrata nel mirino del fondo
sovrano dello stato del Golfo Persico destinando, per un miliardo di euro di
finanziamento, le zone di Razza di Juncu (Olbia) e Liscia Ruia (Arzachena) come
siti in cui realizzare strutture alberghiere pari a 400 o 550mila metri cubi di
cemento e parchi a vocazione turistico-ambientale. Ugo Cappellacci, durante la
conferenza stampa tenuta stamane insieme ai sindaci di Arzachena e di Olbia per
illustrare i risultati della missione arabica, ha affermato che "il nuovo sistema turistico inizia dai
parchi, da quelli che diventeranno i Costa Smeralda Parks e che saranno una
sintesi emozionale tra paesaggio, cultura e identità: un luogo in cui
sviluppare relazioni armoniche tra l’ecosistema, le aree di insediamento umano,
la rete biologica e gli spazi ricreativi".
L'emiro del Qatar Al Thani,
proprietario del fondo, si impegnerà inoltre a sovvenzionare la messa in opera
dell'ospedale San Raffaele di Olbia. I fondi sovrani sono costantemente usati
come dispositivo di penetrazione commerciale e politica da parte degli stati
che li posseggono, come Cina ed Arabia Saudita. Questo fenomeno sta ora travolgendo
anche l'Isola. Attirare investimenti è un utile sistema per produrre
opportunità di sviluppo.
L’incognita semmai sta nel comprendere quali siano a)
le reali ricadute economiche sul territorio; b) quali sono i parametri che
l'investimento deve rispettare per essere approvato; c) determinare se
l'impianto normativo, valoriale e culturale ospitante è coerente col processo
di implementazione dell’allocamento delle risorse. Storicamente in Sardegna
progetti simili sono quasi sempre falliti; o per lo meno hanno trasferito solo limitati
frammenti di ricchezza laddove sono stati impiantati (con forti danni
ambientali). Esempi classici sono il Piano di Rinascita e la Saras. In questo
caso, sappiamo che le eventuali ricadute economiche precipiteranno sulla Gallura,
e non su tutta l’Isola come si tende mediaticamente a dire per giustificare globalmente l’operazione.
Ma in che termini? Quanti e quali posti di lavoro saranno realizzati per i
residenti?
La Gallura rischia di divenire una specie di enclave del Golfo
Persico in Sardegna: mettendo a repentaglio l’esistenza di superfici di
inestimabile valore ambientale come Razza di Juncu e Liscia Ruia. Siffatto piano
di sviluppo è politicamente e giuridicamente inammissibile in quanto il PPR
attualmente operante respingerebbe la costruzione in queste aree. Per cui logica
vuole che dovremmo modificare una norma per autorizzare un tale investimento,
quando invece dovrebbe essere il contrario.
Un Fondo Sovrano non investe, acquisisce
beni. E quando acquista diventa proprietario del suddetto bene. Dubito che
l'emiro AL Thani abbia a cuore le sorti dell'Isola. Il problema di conseguenza è
politico. Risulta del tutto evidente che in una congiuntura complicata come
questa, un miliardo di euro di investimento può essere decodificato come la
manna dal cielo. Queste dinamiche rappresentano l'altra faccia della Grande Crisi, ovvero la crescita economica viene stimolata da grandi strumenti finanziari come i fondi sovrani.
L'opinione pubblica può essere facilmente incline a percepire
in modo positivo questo sviluppo. Ma bisogna aver chiaro che il fondo sovrano
del Qatar è lo stato del Qatar: perciò si tratterebbe di un investimento
statale eseguito in Sardegna, con tutte le ricadute geopolitiche del caso. Qui
non si tratta di acquistare una squadra di calcio o finanziare un ospedale, qui
si tratta di delegare a uno soggetto terzo (il Qatar) il compito di sviluppare
una data regione geografica.
Ma non sarebbe più logico portare fino in fondo la
battaglia sulle entrate e reperire investimenti attraverso la modulazione della
fiscalità? Tutto ciò nel tentativo di plasmare uno sviluppo partendo dalle
nostre risorse, per poi capire come e con chi creare sinergie economiche.
Compreso il caso di investimenti esteri e sovrani supportati però da chiari criteri di ricezione. Non vorrei ritrovarmi in una
Sardegna in cui è impossibile costruire una moschea mentre vendiamo la Gallura
ad un emiro. E' questo quello
che ci aspetta? Allahu Akbar.
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