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martedì 28 agosto 2012
- Versione in italiano
I minatori del Sulcis hanno il diritto e il dovere di proteggere
in tutti i modi il loro posto di lavoro. Su questo non ci piove. In ogni caso, suddetto
drammatico contesto impone a tutti noi una riflessione più ampia e profonda che valica i confini geografici della vicenda.
In questo momento il Sulcis può essere definito come parte integrante di una
frontiera globale frammentata, ma che si ricompone drammaticamente nella messa in scena del conflitto tra diritti di
cittadinanza e funzionamento dell'economia globale.
Questo duello, oltre a provocare la
polverizzazione dei diritti dei lavoratori e dei sistemi di welfare, ha predisposto
il logoramento funzionale della ragion d'essere della politica. In che modo? Spostando
il momento decisionale lontano dalle istituzioni rappresentative
democraticamente elette. Siano esse i parlamenti nazionali o i consigli
comunali. Il potere sovrano di indirizzo politico (definibile come esecutivo) è traslato sia verso centri decisionali sovrannazionali dalla dubbia genesi
democratica, sia verso le reti planetarie dell'economia finanziaria come le
agenzie di rating.
sabato 25 agosto 2012
« Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese » | |
Harvey Milk
|
Gus Van Sant. Regista eclettico capace di mettere in scena grandi capolavori, ma anche spericolati flop. Il film Milk fa parte indubitabilmente della prima categoria. Una pellicola fortemente emotiva che riporta la vera storia di Harvey Milk, attivista per i diritti dei gay nella San Francisco degli anni settanta. Morto assassinato (insieme al sindaco progressista George Moscone) per mano del politico conservatore Dan White.
L'attore protagonista è
Sean Pean che recita appunto il ruolo di Milk in maniera superba. Il film ruota
intorno alle lotte per il riconoscimento dei diritti civili dei gay e alla
possibilità di poter vivere il proprio amore e la propria sessualità in modo
libero. Sullo sfondo si posizionano gli Stati Uniti, paese in cui la questione
della rappresentanza delle minoranze nelle istituzioni e della tutela dei loro
diritti erano - e sono- fattori di grande conflitto, dentro una nazione sempre
in bilico tra messianismo religioso e progressismo avanzato. Questa dualità
esistenziale è ben messa in luce dal regista.
La San Francisco di quei tempi
era un crogiolo di personalità in cerca di una vita libera da vincoli
moralistici. Ed infatti dalla loro mescolanza scaturiranno putiferi culturali
di livello planetario. Grazie a siffatto ambiente libertario e alla sua
costanza nella lotta per la propria causa, Milk porterà il movimento da lui
guidato sempre più in alto fino a diventare il primo gay dichiarato ad essere
eletto nelle istituzioni negli Stati Uniti.
L'emancipazione delle minoranze
passa quasi sempre attraverso grandi dolori personali e collettivi. Non è
esente da questi passaggi il protagonista del film e la comunità gay di San
Francisco. Manifestazioni non autorizzate, sgombero violento dei punti di
ritrovo dei gay e infine l'omicidio di Milk. Tanto dolore che conferma il
coraggio di tutte le persone che senza paura hanno combattuto per l’affermazione
di una cittadinanza orizzontale.
Ma nel film è vivo anche tanto amore: per la libertà, per il prossimo e soprattutto per la vita stessa che Milk ha vissuto fino in fondo. Fino a quando una pallottola non ha messo fine alla sua corsa verso una vita meno difficoltosa da affrontare. Ma a quel punto la sua battaglia per i diritti civili era già sulla strada della vittoria definitiva.
La
fiaccolata finale con migliaia di persone di ogni estrazione sociale,
orientamento sessuale, razza o religione testimonia il fatto che la personalità
di un individuo non si esaurisce per forza di cose solo nell'essere gay. Questo
concetto vale per tutte le minoranze e gli esseri umani. Una persona è
semplicemente una persona. Quello che in fondo è stato Milk.
mercoledì 22 agosto 2012
Sui quotidiani isolani le parole più abusate della bella
stagione sono state: promessa, vertice
straordinario, tavolo consultativo, visita illustre e vertenza (di ogni tipo e per
tutti i gusti possibili). Questi termini hanno senza sosta bombardato la mia
scatola cranica nel corso di questa bollente estate.
Ho tentato di comprendere,
elaborare e soluzionare lo scorrere magmatico di questo fiume mediatico, ma non
ci sono riuscito. L’unica certezza, ristagna nell’apatica consapevolezza che tale
dipinto comunicativo è solo un quadro conficcato da decenni nel muro della memoria
collettiva dei sardi. E’ sempre lo stesso, ma continuiamo a mirarlo come se
fosse appena fatto. Sardegna 2012. Una landa bagnata dal mare in cui tutto appare
fermo.
sabato 18 agosto 2012
July 2002
يوليو 2002
يوليو 2002
Caminante son tus huellas
el camino, y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
sino estelas en la mar.
el camino, y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
sino estelas en la mar.
English Version.
It’s a muggy
afternoon. As so often happens in the slumberous Bologna during the summer.
The moisture, undisputed keeps under the earth’s
atmosphere of the city. The hot air seems to come directly from the caverns of the angry volcano. In fact, it irritatingly sticks to me to the point that I start
to feel the strange sensation of moving inside a scorching putty. I must walk
without any possibility to set me free from this harsh condition .
martedì 7 agosto 2012
- English Version
I don't remember well, but somewhere I have read that
when you make a journey it should be experienced only for one simple reason: going
forth. Without having to reach any
tangible or intangible destination. What a rule! In my vision, the ultimate aim of travelling is to not arrive necessarily at any place: in fact, the purpose is
strongly related to the evolutionary mind's development while the body performs its
motion during the trip. Stopping yourself (your mind) in some place means the end of the trip.
The static: physics and metaphysics. On the contrary, I'd like to picture in my mind that a journey never ends. Even if you go home.
I would like to point out that the momentary peaceful feeling
of the achieved goal could not placate the propulsion to go ahead: in the same
way as Alexander the Great behaved, who blinded by the desire for conquest and
knowledge, got with his army until the unknow lands of India. As you moving around, the space in front of you is so wide to
the point that an endless motion become reality: your own lifetime changes.
mercoledì 1 agosto 2012
Joseph Mallord William Turner, Il naufragio della "Minotauro" |
Mala tempora o tempo di Crisi. Passaggi di civiltà. Credo
sia questa la nostra oggettività temporale. In questo avvio di agosto il
pensiero trasvola verso le condizioni materiali e immateriali della giovani
generazioni di questo Occidente infiacchito e mal concio. Un sibilo vigoroso si fa strada tra le pieghe
dei miei apparati sensoriali: è il rigurgito dispotico con cui la storia ha
riversato i suoi fulmini più taglienti proprio sopra le nostre teste. Spoglio
di un qualsiasi preavviso pertinente, il mare si è fatto turbine.
La
navigazione nelle acque della vita è divenuta quasi impossibile. Tutti in lotta
per ascendere verso l'albero più alto della barca, in modo da intravedere un
punto fermo all’orizzonte in cui riversare le proprie coordinate esistenziali.
Potere e finanza combaciano e si completano senza lasciare scampo al futuro. L’orizzonte
è buio. L'individuo isolato e nudo dentro la tempesta economica globale ha
perso la bussola psicofisica della sua essenza, mandando in frantumi ogni
possibile costruzione di vincoli di solidarietà.
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